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Venezia, Italy
Collaboro con il Movimento di Magdi Cristiano Allam "Io amo l'Italia www.ioamolitalia.it" , in qualità di Coordinatore per la Provincia di Venezia e Treviso

domenica 10 gennaio 2010

Su Rosarno,tra la complicità dei sindacati,cittadini,magistratura..



Sui fatti di Rosarno, occorre fare qualche riflessione e porsi qualche seria domanda.


Dov’erano i nostri ricchi sindacati ,quando non scendevano in piazza affianco ai ricchi editori?

Dov’era la nostra Magistratura spettacolo,quando non c’era da intercettare Berlusconi?

Dov’erano i nostri paladini dell’informazione,quando non ci parlavano dei presunti reati di Berlusconi? E le istituzioni politiche e quelle militari?

Dov’era la sinistra buonista e terzomondista,la destra della cittadinanza,la chiesa e le varie associazioni? Ma soprattutto i paladini dell’immigrazione selvaggia,incontrollata e immune,quella che doveva garantire l’ingresso a tutti senza nessuna politica di controllo e verifica del territorio? Dov’erano?

Quanti interessi ruotano intorno alla mafia del basso salario,della prostituzione ,delle nuove schiave senza catene,che non hanno il coraggio e la forza fisica di ribellarsi ai loro aguzzini come hanno fatto a Rosarno? Possiamo solo dire che dietro a questi sporchi interessi,ruotano interessi che fanno comodo a tutti,in primis alle varie mafie locali ed etniche,ai politici che possono utilizzare questo problema,alla sinistra (grande colpevole),che può e spera di sostituire il proletariato che non lo vota più,alla destra che strizza l’occhio all’industria del basso salario,al centro che spera di accaparrarsi i voti della chiesa, agli stessi sindacati che possono tenere sotto ricatto questi disperati, alle associazioni no profit(in maggioranza di sinistra),che si arricchiscono con l’industria della solidarietà,ad una parte della chiesa ,ai mercanti di esseri umani,a tutte quelle persone che fingevano di non vedere ,a chi ci diceva che quei lavori non li voleva fare più nessuno perché nessuno poteva accettare 20 euro al giorno di paga.

Qualcuno ci ha ingannati ed ha ingannato questi poveracci,illudendoli che qui c’era l’Eldorado,promettendogli i posti di lavoro che hanno tolto agli italiani,illudendoli che gli avrebbero date le case in cambio del loro silenzio e del loro voto; il loro voto. E’ questo il punto. E i mandanti di questa tragedia e di questo degrado generale sono gli stessi che oggi chiedono agli italiani di dare il voto agli immigrati alle Amministrative. I mandanti hanno nomi e cognomi e sono gli stessi che vivono e si nutrono dell’illegalità.

martedì 5 gennaio 2010

Sartori risponde a Tito Boeri,a proposito dell'islam..

Giovanni Sartori

Il mio editoriale del 20 dicembre «La integrazione degli islamici» resta attuale perché la legge sulla cittadinanza resta ancora da approvare (alla Camera). Nel frattempo altri ne hanno discusso su questo giornale. Tra questi il professor Tito Boeri mi ha dedicato ( Corriere del 23 dicembre) un attacco sgradevole nel tono e irrilevante nella sostanza. Il che mi ha spaventato. Se Boeri, che è professore di Economia del lavoro alla Bocconi e autorevole collaboratore di Repubblica, non è in grado di capire quel che scrivo (il suo attacco ignora totalmente il mio argomento) e dimostra di non sapere nulla del tema nel quale si spericola, figurarsi gli altri, figurarsi i politici.

Il Nostro esordisce così: «Dunque Sartori ha deciso che gli immigrati di fede islamica non sono integrabili nel nostro tessuto sociale, non devono poter diventare cittadini italiani». In verità il mio articolo si limitava a ricordare che gli islamici non si sono mai integrati, nel corso dei secoli (un millennio e passa) in nessuna società non-islamica. Il che era detto per sottolineare la difficoltà del problema. Se poi a Boeri interessa sapere che cosa «ho deciso», allora gli segnalo che in argomento ho scritto molti saggi, più il volume «Pluralismo, Multiculturalismo e Estranei» (Rizzoli 2002), più alcuni capitoletti del libriccino «La Democrazia in Trenta Lezioni» (Mondadori, 2008).

Ma non pretendo di affaticare la mente di un «pensabenista», di un ripetitore rituale del politicamente corretto, che perciò sa già tutto, con inutili letture. Mi limiterò a chiosare due perle del suo intervento. Boeri mi chiede: «Pensa Sartori che chi nasce in Italia, studia, lavora e paga le tasse per diventare italiano debba abbandonare la fede islamica?». Ovviamente non lo penso. Invece ho sempre scritto che le società liberalnon richiedono nessuna assimilazione. Fermo restando che ogni estraneo (straniero) mantiene la sua religione e la sua identità culturale, la sua integrazione richiede soltanto che accetti i valori etico-politici di una Città fondata sulla tolleranza e sulla separazione tra religione e politica. Se l’immigrato rifiuta quei valori, allora non è integrato; e certo non diventa tale perché viene italianizzato, e cioè in virtù di un pezzo di carta. Al qual proposito l’esempio classico è quello delle comunità ebraiche che mantengono, nelle odierne liberal-democrazie, la loro millenaria identità religiosa e culturale ma che, al tempo stesso, risultano perfettamente integrate nel sistema politico nel quale vivono.

Ultima perla. Boeri sottintende che io la pensi come «quei sindaci leghisti» eccetera eccetera. No. A parte il colpo basso (che non lo onora), la verità è che io seguo l’interpretazione della civiltà islamica e della sua decadenza di Arnold Toynbee, il grande e insuperato autore di una monumentale storia delle civilizzazioni (vedi Democrazia 2008, pp. 78-80). Il mio pedigree di studioso è in ordine. È quello del mio assaltatore che non lo è.

Il Corriere ha poi pubblicato il 29 dicembre le lettere di due lettori i quali, a differenza del professor Boeri, hanno capito benissimo la natura e l’importanza del problema che avevo posto, e che chiedevano lumi a Sergio Romano. Ai suoi «lumi» posso aggiungere il mio? Romano, che è accademicamente uno storico, fa capo alle moltissime variabili che sono in gioco, ai loro molteplici contesti, e pertanto alla straordinaria complessità del problema. D’accordo. Ma nelle scienze sociali lo studioso deve procedere diversamente, deve isolare la variabile a più alto potere esplicativo, che spiega più delle altre. Nel nostro caso la variabile islamica (il suo monoteismo teocratico) risulta essere la più potente. S’intende che questa ipotesi viene poi sottoposta a ricerche che la confermano, smentiscono e comunque misurano. Ma soprattutto si deve intendere che questa variabile «varia», appunto, in intensità, diciamo in grado di riscaldamento.

Alla sua intensità massima produce l’uomo-bomba, il martire della fede che si fa esplodere, che si uccide per uccidere (e che nessuna altra cultura ha mai prodotto). Diciamo, a caso, che a questo grado di surriscaldamento, di fanatismo religioso, arrivano uno-due musulmani su un milione. Tanto può bastare per terrorizzare gli infedeli, e al tempo stesso per rinforzare e galvanizzare l’identità fideistica (grazie anche ai nuovi potentissimi strumenti di comunicazione di massa) di centinaia di milioni di musulmani che così ritrovano il proprio orgoglio di antica civiltà.

Ecco perché, allora, l’integrazione dell’islamico nelle società modernizzate diventa più difficile che mai. Fermo restando, come ricordavo nel mio fondo e come ho spiegato nei miei libri, che è sempre stata difficilissima.

domenica 3 gennaio 2010

Obama,da non confondere con Osama.

A sentire le redazioni dei giornali,il nostro Nobel per la Pace Mr.President questa volta è davvero furibondo;vuole fare una guerra sua,tutta sua e in perfetto stile Obama. Beh,detta cosi,quest’uomo ,quasi quasi mette un po’ di paura. O no?
A sentire invece i dittatori russi,cinesi,islamici, invece, la notizia è di quelle da far morir di crepapelle. Fa ridere perché purtroppo per loro (e per noi),Obama non è credibile come lo è nell’occidente politicamente e islamicamente corretto. Loro lo conoscono bene,molto bene e sanno che un “piacione per antonomasia”dopo il bau bau arriva subito al miao miao..
Ma come ,ci dicono come per accennare ad una domanda,dopo aver burocratizzato,sospeso in alcuni casi e allentato gran parte delle maglie di sicurezza, volute da Bush ,dopo aver ridicolizzato Guantanamo e arretrato davanti ai grandi dittatori ,dopo aver abbandonato al loro destino gli stati ex impero sovietico,dopo aver lasciato il Sud America all’islamizzazione del comunista Chávez, dopo aver giurato sulla bibbia sospesa su due guanti “verdi”,dopo aver suggerito e sponsorizzato l’ingresso della Turchia in Europa,e dopo aver ,dopo aver … il vostro amato e venerato Hussain Obama si scandalizza e grida vendetta? Troppo tardi.La verità forse è un'altra.
Hanno ragione .
Io credo infatti,come dicono fior di analisti,che dopo la spettacolarizzazione che farà nello Yemen con “ incursioni e blitz democratici “,l’obiettivo sarà quello di distogliere (con relativa fuga),forze all’Afghanistan e dare il pretesto a Osama(da non confondere con Obama),di organizzare Al Qaeda e intensificarne ragguardevolmente la sua forza d'urto/resistenza nello Yemen, fino al punto da sferrare l’attacco finale al suo unico grande rivale:l’Arabia Saudita. Dopo questa conquista,per Osama e company sarà solo una passeggiata conquistare l’occidente.

sabato 2 gennaio 2010

Non esiste costituzione occidentale che si fondi sul lavoro

Il Ministro Brunetta finalmente dice qualcosa di liberale:cambiamo la costituzione a cominciare dall'articolo 1.
In effetti queste cose le scrivevo anch'io e come altri amici ne discutiamo spesso a casa o su facebook come feci quasi un anno fa. Riporto il post ,fatto in tempi non sospetti:

 Non esiste costituzione occidentale che si fondi sul lavoro
domenica 29 marzo 2009 alle ore 12.09


Se davvero,come promette Berlusconi il neonato PDL vuole entrare nella storia italiana facendo la grande rivoluzione liberale ,quella che tanto per intenderci da oltre mezzo secolo sognano gli italiani, non è certo che la si fa partendo o mettendo le mani solo a cominciare dalla seconda parte di questa nostra sgangherata Costituzione filo Sovietica .

A mio modesto parere invece ,se davvero si vuole cambiare l’impalcatura socialista della nostra italietta si dovrebbe iniziare spazzando per prima cosa l’articolo uno che riecheggia chiaramente a quello della Costituzione dell’URSS. Non esiste costituzione occidentale che si fondi sul lavoro. Esso secondo me non è e non può essere un ideale,perché è semplicemente un mezzo di sussistenza,un fattore produttivo.

Nelle costituzioni occidentali gli obiettivi sono molto più alti e nobili,basti pensare a quella francese dove al primo posto vengono i diritti dell’uomo o a quella americana la felicità dei cittadini,il benessere o a quella tedesca che è l’unità della nazione,la libertà dei cittadini e la dignità dell’uomo.

La nostra costituzione invece tanto cara agli ex di qualcosa, è semplicemente il frutto di un compromesso tra forze democratiche all’epoca sotto scacco (ma anche adesso..),dalle altre forze massimaliste ex PCI-PSI filo sovietiche che la Storia fortunatamente più saggia della nostra classe dirigente ha già spazzato via dal Parlamento ; la Francia e la Germania molto più serie di noi,invece i loro conti con la storia li fecero da subito nell’immediato dopoguerra.

In Italia infatti si è voluto nascondere tutto mummificando solamente il fascismo divenuto un alibi per la sopravvivenza dell’ideologia marx-leninista e della lotta di classe che sostituì la resistenza partigiana fino ai giorni nostri. In Italia tutto è rimasto fermo al 1948.

Infatti se oggi la nostra rissosità,fatta da continui scontri frontali,dall’immobilismo e dall’arretratezza è diventato uno stile di vita come certe trasmissioni televisive insegnano,lo si deve soltanto ai figli di questa costituzione e al loro mancato appuntamento con la storia.

Ma la storia avanza e non ha pietà per i nostalgici , a qualunque schieramento appartengano. Per questo non mi fido di chi come Fini o D’Alema si travestono da liberali ;finti liberali che non hanno e non avranno mai il coraggio di affrontare la prima parte della Costituzione Italiana ma che noi a differenza loro, non la consideriamo una Bibbia,un dogma ma continuiamo solo a subirla come tale.
Claudio Saragozza

venerdì 1 gennaio 2010

Il mio primo post d'auguri

E’ difficile parlare e fare politica in un Paese dove ancora si fa fatica a manifestare le proprie idee senza correre il rischio di essere calpestati o calpestare la sensibilità di chi la pensa diversamente ,come è difficile difendere il proprio credo religioso senza per questo venir accusati di fondamentalismo o correre il rischio di essere vilipesi e e ridotti al silenzio . E potrebbe sembrare fuori luogo partire con un nuovo blog solo per che non tutti frequentano Facebook,Twitter o quando i cittadini cui ci rivolgiamo hanno raggiunto un grado di disincanto e disinnamoramento verso la politica ,la religione,il lavoro,la famiglia e i valori che ci sono stati consegnati dalla storia dopo lunghe e feroci battaglie fatte dai nostri padri,non ne vogliono più sapere.


Ma dobbiamo farlo,dobbiamo trovare il coraggio di risvegliare la passione e la speranza di quelli che se ne stanno rintanati dentro i loro pc,telefonini ,dentro i bar o davanti alla televisione a lamentarsi di come vanno le cose,del degrado generale,di chi delinque e pretende rispetto,di chi non rispetta la libertà del singolo e lo opprime con le tasse e altre vessazioni,di chi in nome della propria religione,attacca o subisce passivamente l’imposizione di altre culture che non accettano l’integrazione,o come quelli che in nome dell’islam vogliono imporci la loro feroce teocrazia o come chi in nome di una delle tre ideologie totalitarie vuole imporci la sua visione distorta della libertà offrendoci un modello di vita liberticida.

Per questo nei miei post inserirò sempre le voci degli invisibili ,dei loro problemi e di chi non li aiuta,come le nostre donne,anziani e giovani,di chi non accetta il politicamente corretto e di chi non si fida più di questa classe dirigente che ha distrutto quello che un tempo era il Paese più bello del mondo.

Io non mi vergognerò mai di dire ai miei amici liberali,a voce alta, che sono un Liberale e per giunta cristiano anche se per loro è permesso dire solo liberal(e),accompagnato da socialista,democratico,ecc..ecc.. ma mai da cristiano. E dirò anche a voce alta di essere filo israeliano e filo americano,come ho sempre fatto nella mia vita e difenderò e lotterò sempre per le mie,le nostre Radici giudaico cristiane e per una società sempre più liberale e meno statalista.

Per questo auguro a me e a tutti noi un 2010 all’insegna della riscossa.